Concetti e significati personificati in forma umana o animale e storie allegoriche sono il soggetto di una mostra del Museo di Acropoli ad Atene, intitolata “Significati (NOHMATA in greco). Personificazioni e allegorie dall’antichità ai giorni nostri”. La mostra durerà sino al 14 aprile 2024 ed è l’occasione per amirare, tra l’altro, oggetti e dipinti provenienti da importanti musei italiani.

Si tratta di una Tetralogia unica, dove la PAROLA (in greco NOHMA = Significato) diventa FILO (in greco NHMA) e comprende varie opere, statue, rilievi e vasi, monete, gioielli, icone e dipinti, unendo per la prima volta l’Antichità con Bisanzio, con il Rinascimento e l’Arte Moderna. Una festa di opere in marmo, argilla, metallo, tela e pittura, la maggior parte delle quali viaggiano per la prima volta fuori le loro sedi e che si uniscono per deliziare e compiacere, turbare, far riflettere e godere: l’opera del Pittore di Meidias su un vaso del British Museum, Saturno-Tempo che mangia i suoi figli, un’opera di Rubens del Museo del Prado di Madrid, il dipinto Bourdon personificato proveniente da una collezione privata di Roma, la statuetta in bronzo del Sonno del Kunsthistorisches Museum di Vienna, i Mosaici del Mare e dell’Oceano dal Museo Archeologico di Salonicco, l’Allegoria della Divina Assunzione dal Museo Bizantino e Cristiano in Atene, L’Amore e l’Anima dai Musei Capitolini di Roma, le Ore/Stagioni dal Museo Archeologico Nazionale di Grecia, insieme con le epoche di Yannis Tsarouhis da Collezione privata, l’Allegoria della Calunnia di Apellis, ecc.

SEZIONI DI ESPOSIZIONE

TEMPO

Nella prima Sezione della mostra, la divisione del Tempo, impostata alla creazione dell’universo dal Caos, viene presentata come una ‘baia dell’Armonia’, come una collana e un gioiello nel mondo, come percepito dal pensiero filosofico. Qui sono presentate l’Allegoria del Tempo, le Stagioni, i Mesi, Ios (la prima luce mattutina dell’Alba), la Luna e la Notte stellata.

Saturno divora suo figlio, Peter Paul Rubens, 1636-1638, Museo Nacional del Prado

NATURA

La seconda Sezione della mostra inizia con i corpi celesti, dominanti sugli uomini, come il Sole, la Luna e Venere (Aposperitis). Questi corpi assumono la forma umana primitiva, vengono personificati e poi divinizzati. Passando, dai corpi celesti, e le loro personificazioni, alla terra, fanno la loro comparsa una serie di allegorie e personificazioni dei Quattro Elementi della Natura: l’Aria con il Vento del Nord e del Sud-Ovest, l’Acqua con le personificazioni dell’Oceano, del Mare e dei Fiumi ed infine la Terra con montagne, continenti, paesi e isole.

L’Allegoria dei Quattro Elementi della Natura (Aria/Infinito) 18esimo secolo / Stefano Pozzi, Gallerie Nazionali di Arte Antica: Palazzo Barberini

DIVINITA

Questa Unità, sia nella caratterizzazione che nella scelta delle forme, contiene una serie di concetti che furono presto personificati e divinizzati e ricevettero culti nell’antichità. Infatti nel corso degli anni si unirono ad altre divinità, ricevettero i loro simboli, creando commistioni complesse ed interessanti. I concetti divinizzati di questa Unità iniziano con Niki (Vittoria), Eris (Gelosia), Fortuna, Salute, Ricchezza e finiscono con i ‘figli’ di Afrodite, Eros, Imero e Desiderio, cioè amore carnale, desiderio erotico e altri concetti correlati, come la Persuasione.

Nike Legatore di sandali, 420-410 a.C., Museo dell’Acropoli

UOMO E NATURA UMANA

Nella quarta Unità vengono presentati i concetti personificati associati all’Uomo e alla Natura Umana. Le personificazioni qui presentate non sono che un piccolo esempio della caducità, delle virtù e dei difetti dei mortali: Vecchiaia, Sonno e Morte, Psiche, Virtù e Gentilezza, Virtù e Vizio, Passioni umane, Malizia, Invidia, Inganno, Rabbia, Mania, Follia , Dolore, Beatitudine, Piacere, Ricordo, Epica, Satira, Commedia e le Arti…

Ercole al bivio, Giovanni De Min, 1812, Venezia, Galleria dell’Accademia

ISTITUZIONI

La quinta Unità delle Istituzioni ha come centro di interesse personificazioni e allegorie dell’attività complessiva e non individuale dell’uomo, cioè di società organizzate che possiedono omogeneità e unità, in altre parole di carattere pubblico, sociale, politico e statale. Themis, Giustizia, Processo e Ingiustizia, Eunomia (legittimità), Vergogna e Castigo, Nemesi. E la Città, il Comune, il Senato, la Demogerontia, i Pompes (processioni) e la Cerimonia (festa) compongono un piccolo panorama delle istituzioni delle società umane.

La Tyche (Fortuna) di Antiochia, 300 a.C., Musei Vaticani

ALLEGORIE

Nell’ultima e sesta Unità, vengono presentate varie opere con riferimenti solitamente misti che contengono anche personificazioni, simboli, simbolismi, metafore e allegorie. L’allegoria ha lo scopo di dare un’immagine esplicativa a un concetto o un’idea in modo che possa essere compresa dal grande pubblico. Andando oltre il primo significato dell’immagine, ne ricerca il significato nascosto e più profondo. Il suo creatore cerca di rendere visibile il concetto astratto, mirando sempre ad un risultato didattico. Pertanto, possiamo caratterizzarlo come una tecnica espressiva, con la quale cerchiamo e otteniamo l’occultamento del significato reale sia nel linguaggio che nelle arti visive. Una delle allegorie più istruttive dell’antichità e del Rinascimento è quella della Calunnia di Apelle.

L’Allegoria della Calunnia, 1530 circa, Sandro Boticelli, Roma, Galleria Colonna

EPILOGO

Sembra che nell’antichità il mostro dal corpo ibrido di animali disparati fosse considerato un’allegoria del male e della distruzione. Nella Repubblica di Platone la Chimera sembra assumere una connotazione politica, poiché viene associata alla tirannia – in quanto esempio degenerato di governo – così come nell’Eneide di Virgilio, dove diventa allegoria dell’anarchia e del caos derivanti dalla guerra civile.

Oggi il significato allegorico della Chimera significa il fantastico, l’onirico e l’utopico, così come l’irrealizzato. In quanto espressione di autoironia, la Mostra stessa potrebbe essere percepita come una chimera.

Statua della Chimera intorno al 400 a.C. Museo Archeologico Nazionale di Firenze

In questa sezione, si poteva amirare la statua della Chimera (400 a.C. circa) proveniente dal Museo Archeologico Nazionale di Firenze che però è stata ritornata a Firenze il 13 marzo 2024.

H.P.

© il materiale fotographico e concetualle è riprodotto con la permissione del Museo di Acropoli e provienne dal suo sito web

© photografie: Paris Tavitian

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