Nata al Cairo nel 1941, Opy Zouni ha studiato pittura, ceramica e fotografia. Nella capitale egiziana, nel 1962, organizzò la sua prima mostra personale. Nel 1963 si trasferì ad Atene e iniziò a studiare pittura presso la Scuola delle Belle arti sotto la direzione di Yiannis Moralis e scenografia sotto la direzione di Vassilis Vassiliadis.

I suoi primi dipinti su cartone e sughero scolpito furono ispirati dall’espressionismo. Dopo gli anni ’70 la sua arte si volge decisamente verso sintesi geometriche. Inizialmente dominano nelle sue creazioni la semplicità delle forme e le analogie armoniche, con una particolare enfasi sui rapporti di superficie con la luce e il colore.

LA CRAVATE

Il tema principale nelle sue creazioni è il passaggio dalle due dimensioni alle tre, o addirittura il passaggio da uno spazio aperto a uno spazio chiuso. Attraverso forme geometriche, colori forti, pur mantenendo un atteggiamento lirico, Zouni cattura la luce, l’ombra, il movimento e la prospettiva. Nelle sue opere, la vastità dello spazio diventa ancora più intensa a causa dell’assenza umana. Allo stesso tempo, il colore sottolinea la purezza geometrica delle costruzioni. La geometria di Opy Zouni costituisce una geometria di protezione contro gli attacchi del mondo. Siccome viviamo in un mondo duro e Zouni è estremamente sensibile a questi attacchi virtuali dall’ambiente.

ENTRÉE

Per Zouni, l’arte e la scienza sono inseparabili. La scienza per lei significa indagine sulla realtà, mentre l’arte significa espressione della bellezza. Zouni usa la geometria come una porta che ci conduce dal mondo materiale al mondo spirituale. Zouni oscilla tra sogno, immaginazione e realtà, logica e sensibilità, approccio scientifico e matematico e spontaneità.

GÉOMÉTRIQUE

Come lei stessa affermava: “È dalla natura che traggo ispirazione e la natura è l’elemento stesso che domina il mio lavoro. Mi piace passare il tempo a guardare le nuvole o i riflessi luminosi sulle piante; e quando lavoro lascio che tutte le immagini, che ho assorbito, emergano nella mia memoria “.

Secondo il critico d’arte Haris Savvopoulos, il lavoro di Zouni ci affascina. I colori infuocati e le forme ascetiche creano un ambiente vivo e intenso, in cui lo spettatore è chiamato a designare la sua presenza.

Opy Zouni muore ad Atene nel 2008.

  

Testo in francese via GrèceHebdo