La Retsina si produce senza interruzione per migliaia di anni. Lo testimoniano scoperte archeologiche, ed anche versi di poesia greca antica. I vini greci famosi durante l’antichità furono commercializzati in tutto il Mediterraneo. La loro reputazione è stata nutrita dalla loro qualità e dalle pratiche di vinificazione molto più avanti del loro tempo. La Retsina ha associato il suo nome a tale pratica: l’aggiunta di alcuni pezzi di resina di pino al mosto, prima o durante la fermentazione, rimossi con le fecce durante il primo travaso.
 
Questa pratica dava l’aroma del vino e gli permetteva di mantenersi meglio nelle anfore che all’epoca erano utilizzate per il trasporto e la conservazione del vino. Le anfore erano sigillate con una miscela di gesso e resina di pino. Ignorando a quel tempo l’influenza dannosa dell’aria sul vino, dimostrata dopo 25 secoli grazie al lavoro di L.Pasteur, la migliore conservazione del vino è stata quindi raggiunta grazie all’influenza della resina. Negli anni ’60, la retsina acquisì una tale reputazione, che la rese sinonimo del vino greco ed oscurò le varietà di vite in Grecia. Con la rapida crescita del turismo e delle esportazioni, la retsina è associata alla Grecia e quindi al vino greco.
 
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La retsina, che si beve nelle ‘’taverne’’, nei piccoli bistrot, o nei ristoranti sul mare, non è un vino aromatizzato, ma un vino da tavola tradizionale, uno dei vini più antichi di tutto il mondo. La leggera amarezza che si prova bevendo la retsina crea una sensazione di freschezza che la rende un accompagnamento ideale per i piatti della cucina tradizionale greca.
 
Oggi la retsina sta vivendo la sua rinascita. Secondo gli specialisti dell’enologia, la Retsina si produce ora da varietà di vino di alta qualità, che contengono una piccola quantità di resina, rispetto al passato. Le metodi di vinificazione che si applicano nella produzione e l’ imbottigliamento sono moderni e abbastanza simili a quelli usati per preparare i vini da tavola bianchi secchi, con una sola differenza: l’aggiunta di resina per conferire al vino un aroma speciale. Ancora oggi le principali varietà per la produzione di retsina sono il Savatiano e il Roditis.
 
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Nonostante la grande varietà di vitigni autoctoni, l’85% della produzione della Retsina proviene dai vitini Savatiano e Roditis, particolarmente adatti per la produzione di una buona retsina con caratteristiche tradizionali. La retsina è iscritta nella lista di prodotti con indicazioni geografiche protette. Da notare che anche oggi, dopo tanti secoli, la Retsina rimane il prodotto vinicolo – per eccellenza – di alcune regioni che hanno avuto un ruolo preponderante nella storia dell’antica Grecia, come la Grecia centrale, l’isola di Evia, il Peloponneso e la regione dell’Attica.
 
Testo in francese via GrèceHebdo