In un’ intervista per l’ edizione europea del giornale americano Wall Street Journal, il Ministro del Lavoro della Grecia, Giorgos Katrougalos, ha dichiarato che “il miglior modo per coprire il vuoto [del bilancio di provisione del paese] non è la recessione, ma piuttosto lo sviluppo dell’ economia. Non dobbiamo aggravare la situazione economica con ulteriori misure di austerità. La riduzione delle pensioni per la 12sima volta consecutiva rappresenta la linea rossa per noi » ha sottolineato, indicando che la media della riduzione delle pensioni è arrivata al 40%, dopo gli sforzi continui dei governi greci per limitare il deficit fiscale del paese dal 2010, quando la Grecia ha comminciato a ricevere i programmi del salvataggio internazionale.
Riguardando la partecipazione del Fondo Monetario Internazionale al terzo programma di salvataggio, Katrouglaos ha ribadito che « è chiaro che la nostra vita sarebbe molto più comoda, se potessimo discutere solo con gli europei », ammettendo tuttavia che parte dei creditori europei, la Germania inclusa, attribuiscono alla partecipazione del FMI un’ importanza vitale per l’ esecuzione della disciplina fiscale in Grecia, in cambio dei prestiti per il suo salvataggio economico.
Secondo l’ Agenzia Nova, il Ministro ha dichiarato “Per la prima volta in Grecia avremo pensionati a una velocità. Tutti i pensionati saranno soggetti alle stesse regole” riguardando la previsione del plano che i nuovi pensionati riceveranno una retribuzione delle pensioni inferiore ai pensionati attuali, almeno nel breve termine. Coloro che guadagnano pensioni integrative sono anche suscettibili a vedere le loro entrate ridotte. “Le pensioni base rappresentano la nostra linea rossa”, ha detto Katrougalos. “Non siamo intenzionati però a sacrificare le pensioni ausiliarie. Stiamo entrando in trattative con una proposta per salvarle”. Katrougalos ha anche detto che l’altro punto che il governo non è disposto a trattare riguarda la proposta, per chi ha compiuto 15 anni di lavoro, di ricevere una pensione di base indipendentemente dal reddito. I creditori della Grecia sembrano favorire un sistema che preveda il pagamento delle pensioni solo se sono stati completati 20 anni di lavoro. “Il periodo di 15 anni non è negoziabile”, ha detto il ministro. “I criteri di reddito non sono negoziabili”.
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