La grave crisi economica degli ultimi anni che ha messo in ginocchio il Paese diventa anche un’importante fonte di ispirazione in Grecia. Infatti non è la prima volta che nasce un fiorente movimento artistico a causa di un periodo di crisi.

Ovviamente il deterioramento dell’economia ha indubbiamente alimentato la creatività in Grecia e oggi graffiti e street art, in generale, costituiscono importanti mezzi di comunicazione, sia di espressione che di protesta. L’arte di strada, in particolare, offre la possibilità di avere un pubblico vastissimo.

La street art ha quindi preso maggiormente piede nella capitale greca. In particolare, i giovani ateniesi utilizzano le pareti degli edifici come una tela per esprimere le loro sentimenti -frustrazione, rabbia, ansia ecc- così come i loro desideri e visioni alternative per il futuro.

“Aesthetics of crisis” (l’estetica della crisi), un progetto di ricerca etnografica, coinvolge le aree di teoria urbana, cultura visiva e studi dei movimenti sociali, cercando di individuare le scelte iconografiche ed estetiche della crisi, analizzando l’arte urbana ad Atene da una prospettiva politica.

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Per la realizzazione di questo progetto, Julia Tulke ha condotto ricerche sul campo nella capitale greca tra i mesi di gennaio e aprile 2013. La fotografia di strada ha fatto parte integrante del progetto che era focalizzato sui quartieri di Exarchia, Kerameikos / Metaxourgeio e Psirri, ricchi di street art e graffiti.

Oltre alla creazione di un vasto archivio fotografico e all’esplorazione dell’arte urbana su base geografica, il progetto comprende anche la realizzazione di interviste con artisti di strada, attivisti e ricercatori.

Le fotografie scattate da Tulke sono state esposte in una galleria di Berlino: in mostra 168 fotografie e una selezione di brani tratti dalle interviste condotte. Lo scopo dell’esposizione era quello di diffondere a Berlino le piccole storie della crisi raccontate sui muri di Atene al fine di suscitare sguardi dissimili da quelli proposti dai media mainstream e dalla politica.

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Nell’estate 2015, un giorno prima dell’annuncio del referendum, Julia Tulke torna ad Atene alla scoperta di nuovi slogan, graffiti, poster, stencil e murales che cercherebbero di illlustrare le prime reazioni del popolo greco -in realtà quasi esclusivamente a favore dell’“OXI” (NO)-, come raffigurate sugli edifici della città.

Parlando del suo progetto, Tulke spiega che l’enfasi è posta sulla crisi odierna del punto di vista di una “realtà vissuta” e un processo di trasformazione sociale.

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