L’associazione Diazoma progetta un percorso culturale lungo l’antica via Egnatia allo scopo di far riscoprire al pubblico l’antico tracciato costruito dai Romani che da Brindisi si spingeva, attraverso i porti del litorale albanese, nel cuore dei Balcani fino a raggiungere Constantinopoli. L’itinerario si estenderà dal confine greco-albanese (ovest) alla frontiera greco-turca (est), con soste presso i siti importanti della Grecia settentrionale, coprendo 2500 anni di storia, dalla preistoria fino ad oggi.

Si tratta di un programma pilota proponendo un percorso turistico-culturale integrato e di qualità lungo la via romana, con mezzi diversi, includendo anche traghetti per i porti dell’odierna Durazzo e Fier in Albania. Il viaggio prevede tappe ai siti archeologici più importanti della Grecia settentrionale, tra i quali Pella, Vergina, Amphipolis, Filippi, Maroneia, Thassos, Abdera e moltri altri.

L’ingegnere, editore ed ex vicesindaco di Alexandroupolis Yannis Laskarakis è l’iniziatore di questa visione ambiziosa.

È il progetto più visionario per i prossimi dieci anni, il quale mira a collegare tra loro i monumenti greci più famosi della preistoria, l’era classica, l’epoca romana, ma anche del periodo ottomano e dei tempi moderni, al fine di offrire un’attraente destinazione turistica nell’ambito di uno sviluppo sostenibile” dice il presidente dell’associazione Diazoma, Stavros Benos.

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Oltre al percorso sul suolo greco è progettato anche un servizio traghetti, con navi e idrovolanti, collegando Troia (odierna Çanakkale), Imbro, Alessandropoli e Samotracia. È previsto, inoltre, l’uso effettivo dei media digitali al fine di poter proseguire il percorso sul territorio turco e bulgaro.

I lavori per la realizzazione del progetto coinvolgono il potenziamento delle infrastrutture e gli interventi necessari ai siti archeologici, così come lo sviluppo di prodotti digitali e programmi educativi.

 

L’antica Via Egnatia era una via di comunicazione costruita nel 146 a.C. su ordine di Gaio Ignazio, Proconsole di Macedonia, da cui prese il nome. Era tra le più importanti arterie romane perché insieme all’Appia provvedeva a collegare Roma con Costantinopoli. Con tale opera gli antichi romani realizzarono, a partire dalla seconda metà del II secolo a.C., una millenaria direttrice di comunicazione est-ovest tra il basso Adriatico e l’Egeo settentrionale. Infatti si tratta del prolungamento del tracciato della Via Traiana verso est.

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In effeti, l’antica via Egnatia aveva inizio a Epidamnos (odierna Durazzo in Albania) e raggiungeva Salonicco passando per la regione di Lychnidòs (Ocrida nell’odierna FYROM). Da Lychnidòs la via proseguiva verso la Lincestide, e al suo centro principale, Eraclea Lincestide (nei pressi dell’odierna Bitola- FYROM). La via Egnatia toccava poi Edessa e, attraverso la pianura macedone, per Pella giungeva a Tessalonica (Salonicco). La città del golfo termaico era situata però solamente a metà del percorso che, passando per Amphipolis, Filippi, Topeiros, Maximianoupolis e Traianoupolis, terminava a Cipsela sul fiume Evros (l’odierna Marica) e che in età imperiale venne proseguito sino a Bisanzio – Costantinopoli.

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