Buone notizie dall’isola greca di Anticitera (Antikythera), nel Mar Egeo. Qui si trova il relitto di uno dei più grandi e più sconcertanti naufragi della storia. Ma ora il mare potrebbe essere finalmente pronto a rivelare i suoi segreti: uno scheletro umano ed uno strumento usato nell’ antichità per la sicurezza della navigazione sono state le ultime scoperte di rilievo nella zona del relitto.

La notizia è stata resa nota da un team di archeologi del Ministero della Cultura greco e dell’Istituto Oceanografico americano ‘Woods Hole”. I subacquei hanno scoperto lo scheletro umano durante la loro ultima “spedizione” avvenuta ad Antikythera (28 Agosto – 14 Settembre 2016). Le ossa, appartenenti alla stessa persona, includono parti di un cranio con mascella e tre denti, due femori e due ossa del braccio.

Il capo archeologo Brendan Foley, del Istituto ‘Woods Hole’ spiega l’ importanza della scoperta: “E ‘molto raro che si trovino  resti scheletrici umani di un antico naufragio. Il fatto che finora abbiamo trovato almeno cinque persone diverse ad Antikythera ci porta alla conclusione che si trattava di una grande nave con molti passeggeri e l’equipaggio. Se fosse stata una piccola barca, i passeggeri non sarebbero stati intrappolati lì durante il naufragio, ma avrebbero potuto saltare fuori. Il fatto che le ossa siano sopravvissute, significa che qualcosa li ha schiacciati molto rapidamente, che deve essere stato il carico della nave”. Per Foley, lo scafo che andava a Roma era carico sia di cereali, che di sostanziosi bottini.

Le navi mercantili sia greche che romane trasportavano spesso anche dei passeggeri e degli schiavi. Questi ultimi erano incatenati nella parte interna della nave e, curiosamente, le ossa recentemente scoperte erano circondate da oggetti in ferro corroso, finora non identificati. L’ossido di ferro ha macchiato di rosso alcune delle ossa.

Secondo Foley, le nuove tecniche DNA possono aiutare gli archeologi nella loro ricerca sul sesso, l’età, sulle abitudini alimentari e sullo stile di vita dei naufraghi. Folley, che si aspetta i primi risultati DNA verso la fine Ottobre, mentre gli altri, più approfonditi arriveranno verso la fine dell’ anno, ha coinvolto nella ricerca anche un famoso esperto nell’analisi del Dna antico, Hannes Schroeder, del Natural History Museum di Copenhagen. A questo scopo, Schroeder ha già analizzato un frammento di ossa, macchiato di rosso, per valutare se poteva essere estratto materiale genetico utile ad un’analisi.

cranio

 Le ossa offrono l’eccezionale possibilità di estrarre Dna nelle migliori condizioni possibili. In precedenza le ossa recuperate dal fondo del mare non hanno fornito  dati o tracce Dna analizzabile perché soggette ad un continuo dilavamento. Per Schroeder, le ossa appartenevano probabilmente alla stessa persona, che era alquanto giovane. L’analisi del Dna potrà chiarire il sesso di questo sconosciuto naufrago e potrebbe anche fornire indicazioni su altre caratteristiche, quali il colore dei capelli e degli occhi ed anche la provenienza.

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Un altro risultato importante delle ultime indagini è considerato il ritrovamento di uno scandaglio acustico di piombo, che pesa  50 kg. Questo oggetto emisferico imbottito al suo interno, ha la forma di una campana. L’oggetto è stato identificato come una sonda per misurare la profondità del fondale marino e per monitorare la sua natura. Siccome alla base imbottita dello strumento esistevano chiodi di ferro o rame, della sabbia fangosa, delle pietre e vari elementi terrestri, l’ oggetto serviva per le diverse manovre o l’ ancoraggio.

scandaglioQuesto strmento semplice è considerato di vitale importanza per la sicurezza della navigazione  durante l’antichità. Si tratta del secondo scandaglio scoperto e collegato al naufragio. La scoperta del primo risale ad alcuni decenni fa (durante le indagini degli anni 1900-1901).

Si ricorda che Il meccanismo di Antikythera, forse il più antico calcolatore del mondo, datato al II secolo d.C., è stato scoperto da alcuni pescatori di spugne al largo di un’isola nel mar Egeo nel 1900. Il meccanismo è piuttosto complesso: presenta fino a 40 ingranaggi in bronzo ed era utilizzato dagli antichi per monitorare i cicli del sistema solare. Da allora ci sono voluti più di 1500 anni perché venisse realizzato un orologio astronomico altrettanto sofisticato. Il meccanismo di Antikythera è stato rinvenuto assieme ad una spettacolare statua di bronzo raffigurante un giovane.

 

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