Nel sito dell’attuale Vergina, alla pedemontana dei monti della Pieria, si trovava l’antica prima capitale del regno macedone, Aigai, fondata dal generale Perdicca I. Questa regione fu occupata nella prima età del bronzo (terzo millennio a.C.), come dimostra un tumulo funerario situato vicino al fiume Aliakmonas. Come capitale del regno macedone e sede della corte reale, Aigai fu il più grande centro urbano della regione durante il periodo arcaico (800-500 a.C.). Nei secoli successivi, le offerte funerarie da numerose tombe mostrano gli scambi commerciali con i centri ionici greci d’Oriente e con il Mezzogiorno; e alla fine del 5° secolo a.C. Archelao attirò alla corte artisti, poeti e filosofi da tutto il mondo greco. Nonostante il centro amministrativo sia poi stato trasferito a Pella, Aigai mantenne il ruolo di capitale sacra del regno macedone raggruppando i tradizionali luoghi di culto e le tombe reali.

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Lo scavo del professore Manolis Andronikos e dei suoi collaboratori a Megali Toumpa nel 1977 ha portato alla luce la più grande scoperta archeologica del 20° secolo in Grecia e una delle più importanti di tutti i tempi. La ricchezza dei reperti è incalcolabile e di rara importanza archeologica e storica, e il sito è stato isseritto nella lista del patrimonio mondiale dell’UNESCO nel 1996.

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Secondo l’UNESCO, la qualità delle tombe stesse e dei relativi oggetti di sepoltura fanno di Aigai uno dei siti archeologici più importanti d’Europa. Inoltre, il sito costituisce un’eccezionale testimonianza di una grande evoluzione della civiltà europea, alla cerniera tra la città-stato classica e la struttura imperiale dell’epoca ellenistica e romana. La notevole serie di tombe reali e il loro ricco contenuto lo dimostrano con particolare splendore. Aigai ospita alcuni dei monumenti antichi più completi e intatti, come il palazzo e i santuari, edifici chiamati “tombe macedoni”, così come esemplari di rari pezzi d’arte antica. L’ambiente naturale (paesaggio semi-montano, fiumi, flora) simile all’antico territorio urbano e i resti culturali del centro reale macedone esaltano l’integrità della proprietà.

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Il glorioso palazzo costruito da Filippo II a metà del 4° secolo a.C. è considerato il più grande edificio della Grecia classica, ma anche l’unico esempio di palazzo di questo periodo sopravvissuto in Grecia. Nell’estate del 336 a. C, il re Filippo fu assassinato nel teatro di Aigai e suo figlio Alessandro lo seppellì nella necropoli reale, in una tomba maestosa. Impressionanti rappresentazioni ispirate alla natura adornano infatti la facciata della tomba di Filippo: in un paesaggio semi-boscoso e montuoso, leoni, orsi, cinghiali e antilopi “affrontano” i cacciatori.

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