Olimpia, situata in una valle nel Peloponneso, è un’eccezionale illustrazione delle antiche civiltà del Peloponneso. La presenza umana nel sito risale alla preistoria e vi sono attestate anche le culture del periodo dell’elladico medio e miceneo.

Il sito archeologico

Il sito di Olimpia, situata nella piana dell’Elide, sulla riva destra del fiume Alfeo e ai piedi del monte Cronion) fu abitato fin dalla preistoria, e il culto di Zeus vi si stabilì dal 10° secolo aC. Il santuario di Altis ospitava molti capolavori del mondo antico. Inoltre, fu il principale santuario greco tra il 10° secolo a.C. e il 4° secolo d.C., periodo durante il quale il sito di Olimpia rimase fiorente.

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I Giochi Olimpici

Olimpia è direttamente legata ad un evento di portata universale. Oltre ai templi, vi sono resti di tutti gli impianti sportivi destinati alla celebrazione dei Giochi Olimpici che vi si tenevano ogni quattro anni dal 776 a.C.

All’inizio, l’unica prova era una corsa allo stadio (192 m) ; i primi partecipanti venivano dall’Elide e dalla Messenia. Con il passare del tempo, i concorsi si sono arricchiti, e comprendevano anche concorsi musicali e letterari.

Le gare sportive erano parte integrante di ogni grande festa religiosa, nelle città come nei santuari panellenici. La fama delle feste olimpiche è dovuta alla potenza di Zeus e alla pietà delle grandi città, come Sparta e Corinto, poi dei sovrani ellenisti, a cominciare da Filippo II di Macedonia e Alessandro Magno, e infine degli imperatori romani, compreso Nerone, che fece costruire una villa ad Olimpia. Tutti gli Elleni liberi erano ammessi a partecipare alle gare, purché non abbiano commesso un delitto contro gli dèi

Le Olimpiadi – il periodo di tempo di quattro anni fra due successive celebrazioni delle feste e delle gare olimpie– divennero un metodo di datazione utilizzato nel mondo greco. Tuttavia, l’importanza dei Giochi Olimpici, in cui si riunivano atleti provenienti da tutte le città greche del mondo mediterraneo, beneficiando di una tregua sacra di tre mesi, dimostra soprattutto i nobili ideali dell’umanesimo ellenico: competizione pacifica e leale tra uomini liberi ed eguali, pronti a superare la loro forza fisica in uno sforzo supremo, con l’unica ambizione di ricevere la simbolica ricompensa di una corona d’ulivo.

La rinascita dei Giochi Olimpici nel 1896 grazie all’impegno di Pierre de Coubertin (1863-1937) illustra il carattere stabile dell’ideale di pace, giustizia e progresso, che è senza dubbio la caratteristica più preziosa ma anche la più fragile del patrimonio dell’ umanità.

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Olimpia: i templi di Zeus e Era

Il nome di Olimpia, usato per designare la valle boscosa in cui si trova il sito, deriva dal nome del monte sacro dell’Olimpo, residenza di Zeus. Sotto la protezione delle città di Pisa, poi dell’Elide, il santuario di Olimpia godette di grande fama nell’8° secolo aC., con i giochi panellenici che vi si svolgevano ogni cinque anni. Dal 776 che i giochi riunivano regolarmente gli atleti; in seguito vennero in onore di Zeus anche oratori, poeti e musicisti.

Il santuario degli dei ospita le rovine di due templi, quello di Zeus e quello di Era. Il Tempio di Zeus è il più grande tempio nel Peloponneso, considerato da molti un perfetto esempio di architettura dorica. Da notare che la statua criselefantina di Zeus a Olimpia era una delle sette meraviglie del mondo antico.

Secondo i ricercatori, il primo Heraion, costruito intorno al 650 aC, era un piccolo tempio dorico. Il Tempio di Era fu restaurato molte volte, e i romani lo trasformarono in una sorta di museo per i tesori del santuario, come il famoso Hermes di Prassitele. Il tempio è noto per aver ospitato il disco di Ifito su cui erano incisi gli articoli della tregua olimpica.

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I Giochi Erei: una versione dei giochi olimpici per donne

Nello stesso luogo, lo stadio di Olimpia era il luogo dove si svolgevano gli antichi Giochi Olimpici e i Giochi Erei, i giochi femminili in onore di Era. Nell’antica società greca, le donne erano escluse da tutti i recinti sacri e da tutte le gare atletiche. Tuttavia, i Giochi Erei costituivano un evento sportivo esclusivamente femminile. Ι Giochi Erei sarebbero stati create da Ippodamia, dopo il suo matrimonio con Pelope, in onore di Era; secondo un’altra versione sarebbero state fondate nel 6° secolo aC da sedici donne dell’Elide che avevano pacificato la regione. I giochi Erei si tenevano ogni quattro anni ad Olimpia, due settimane dopo la fine dei giochi olimpici.

Nel corso dei secoli, i monumenti di Olimpia hanno esercitato una notevole influenza. Il Tempio di Zeus, costruito nel 470-457 a.C., è il modello dei grandi templi dorici eretti nell’Italia meridionale e in Sicilia nel 5° secolo; la Nike di Peonio, realizzata intorno al 420 a.C., esercitò un’influenza così duratura sull’iconografia della Vittoria che l’arte neoclassica del 19° secolo ne fu ancora largamente ispirata; infine, per il periodo romano, la palestra di Olimpia è certamente il riferimento tipologico di Vitruvio nel suo trattato De architectura.

Testo in francese via Grèce Hebdo

 

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