L’ Artista greca racconta in immagini Etiopia sconosciuta.
La mostra resterà aperta fino al 20 ottobre. A giugno del 2015 sarà ad Atene, al Museo Bizantino.

Una terra lontana e sconosciuta, che raggiunge le cronache quasi sempre per i motivi sbagliati, come carestie e guerre. Una fede antica, capace di attraversare la vita e lo spirito di persone poverissime, dando loro una gioia ed una forza che il viaggiatore non si aspetta. E’ l’Etiopia raccontata dalla fotografa greca Lizy Manola, che espone le sue potenti immagini nello straordinario contesto dell’Officina dell’arte spirituale dell’Abbazia di San Giorgio Maggiore a Venezia. Ethiopia: Spiritual Imprints è un progetto che la fotografa ha perseguito da diversi anni; da quando, nel corso del suo primo viaggio nel Paese africano, quattro anni fa, rimase colpita non solo dalle bellezze naturali del Nord dell’Etiopia, con i suoi altipiani, ma anche e soprattutto dalla carica spirituale assoluta dei cristiani etiopi. Lizy Manola ha quindi raccolto queste sensazioni forti, primigenie, nelle sue immagini, che a Venezia vengono presentate in grandi dimensioni, a colori caldi e netti, che nel bell’allestimento di Paolo de Benedictis avvolgono lo spettatore e lo portano all’interno di questa realtà lontana. Cerimonie, festività religiose, croci cariche di storia, mani e volti indimenticabili: Manola, anche da europea ‘esterna’ a quella cultura, racconta visivamente il cuore della vicenda umana e spirituale dei cristiani d’Etiopia.