Dimitria”, l’annuale festival di Salonicco, è l’evento culturale più importante organnizzato nella co-capitale greca, trasformando la città in un grande cantiere culturale, con una serie di attività artistiche e intellettuali. Si tratta di un festival che ha le sue radici nell’età bizantina, Salonicco del 12° secolo, e prende il suo nome dal patrono della città, Aghios Dimitrios.

Quest’anno, la 50a edizione del Festival, “Futureβαλ: Un festival per il nostro futuro”, ha aperto i battenti il 26 settembre e proseguirà fino al 18 ottobre.

“Thesswiki”: Salonicco fino ai confini del mondo digitale

Per la prima volta, un progetto di crowdsourcing (attività online partecipativa) è stato promosso nel quadro di “Dimitria”. Il progetto “Thesswiki”, iniziato nel mese di aprile, continua a sostenere l’arricchimento di Wikipedia con nuove voci sulla storia e la cultura di Salonicco.

“Thesswiki” mira alla digitalizzazione e alla promozione della storia e della cultura della città, dai cittadini stessi, per mezzo di Wikipedia. Il progetto prevede l’uso di open content che verrà dai musei, biblioteche e archivi di Salonicco con l’ambizione di documentare importanti eventi storici, siti e monumenti, persone e artisti, in quante più lingue possibili.

In seguito, etichette speciali con codici a barre vengono incollate in luoghi e monumenti selezionati di Salonicco, consentendo agli utenti di smartphone, in particolare ai turisti e visitatori della città, di avere accesso immediato alle informazioni relative, nella loro lingua.

Storie intertemporali di migrazione e diaspora a Salonicco

Nel quadro della 50a edizione del Festival “Dimitria”, il Centro Culturale “Babilonia” ospiterà dal 11 al 18 ottobre 2015 “Diaspores”.

Diaspores” è un progetto artistico che aspira a rappresentare e ricostruire le storie intertemporali di migrazione e diaspora di Salonicco. È anche un tentativo di catturare l’eterogeneità delle realtà sociali contemporanee, modellate attraverso l’esperienza della mobilità umana e della sua memoria collettiva.

Per lungo tempo, Salonicco è stata un crocevia di scambi culturali fra vari gruppi etnici e religiosi e per questo è diventata uno “spazio diasporico”. La città non ha perso questo carattere fino a oggi e l’esposizione “Diaspores” cerca a rivedere la fisionomia culturale della città dal punto di vista della migrazione e della diaspora.

“Diaspores” è soprattutto una mostra d’arte. La maggior partedei partecipanti sono direttamente o indirettamente legati a Salonicco, oppure sono artisti di diversa estrazione culturale e linguistica. Attraverso le loro opere esaminano punti di intersezione e di divergenza, che derivano dalla visione di Sé e dell’Altro. Osservatori e osservati allo stesso tempo, gli artisti producono opere pittoriche, fotografiche, scultoree e cinematografiche.

Una serie di classi aperte su vari temi speciali saranno organizzate a margine della mostra.