Durante il mese di maggio 2022, il festival This is Athens cerca di mettere in evidenza parti conosciute e meno conosciute della città attraverso un’ampia gamma di produzioni artistiche e culturali, combinate con attività collaterali tra cui originali visite guidate. Il festival mira a fornire ai suoi visitatori un’esperienza comprensiva della città e tutto questo sotto il bellissimo cielo di maggio ateniese. In questo contesto, il festival propone una mostra dedicata ai gioielli greci contemporanei, presso il Museo di Gioielli Ilias Lalaounis.

Gioielli-© Museo dei gioielli Ilias Lalaounis

Il museo ospita oltre 4.500 gioielli e microsculture, che costituiscono l’eredità dell’accademico e gioielliere Ilias Lalaounis (1920-2013), fondatore dell’omonima casa di alta gioielleria. Ispirato dalla storia dell’arte mondiale, dalla storia dell’arte greca antica, dalla scienza e dalla tecnologia, dalla natura e dai disegni dei bambini, il maestro gioielliere ha lasciato un importante archivio di disegni, strumenti d’oreficeria e modelli per ordini speciali. Dal 2001 il museo si estende alle arti decorative e ai gioielli storici e arricchisce la sua collezione di gioielli artistici contemporanei realizzati da artisti greci e stranieri. Inoltre, offre una scuola estiva dedicata alla storia dell’arte orafa (Hephaistos Summer School) e residenze artistiche .

La storia del gioiello greco

Il territorio greco ha visto la nascita di una delle tradizioni orafe più ricche del mondo con un percorso che risale alla preistoria. Capolavori di eccezionale finezza e tecnica sono stati scoperti a Creta e in altre isole dell’Egeo dove fiorì la civiltà minoica. Quanto alle scoperte archeologiche di Micene, esse ci hanno fornito l’iconografia artistica dell’Antichità da cui gli orafi greci continuano a trarre ispirazione.

Gioielli 2 in oro del periodo miceneo K. Paschalides Archivio fotografico Museo Archeologico Nazionale  Gioielli in oro del periodo miceneo © K. Paschalides/Archivio fotografico Museo Archeologico Nazionale

La collezione di gioielli in oro del Museo Archeologico Nazionale ci dà un’idea della qualità e dell’unicità di questi oggetti. In una sala speciale, squisite creazioni orafe provenienti da varie parti della Grecia continentale e insulare sono esposte in ventiquattro vetrine. Cronologicamente, coprono il tempo dal periodo geometrico al periodo romano. Tra i pezzi più impressionanti vi sono l’imponente collana d’oro rinvenuta in una tomba a Spata databile intorno al 730 a.C., le rosette di Milos (650-600 a.C.), gli orecchini d’oro di Eretria raffiguranti il rapimento di Teti (475-450 a.C.) , la ghirlanda di foglie di edera di Kastellorizo (metà del IV secolo a.C.), la collana in oro di Corinto (330-320 a.C.) e il “Tesoro di Paleokastro” (I secolo a.C.).

Durante il periodo ellenistico abbondavano l’oro e le pietre preziose e semipreziose. Pertanto, la gioielleria greca si arricchisce non solo in termini di motivi, ispirati all’Oriente, ma anche in termini di nuovi materiali.
La gioielleria greca avrebbe raggiunto un culmine, in termini di varietà, ricchezza di immaginazione e opulenza, durante l’apice dell’impero bizantino  nel X e XI secolo. Lo splendore della corte degli imperatori bizantini è suggellato da gioielli preziosi e da uno stile di vita che i nobili sia d’Occidente che d’Oriente ammirano e cercano di imitare. Inoltre, osserviamo lo sviluppo del piccolo artigianato e la creazione di oggetti liturgici di eccezionale finezza.

Gioielli 3 Museo BizantinoDa sinistra a destra e dall’alto in basso: calice in argento dorato del 1632; Bracciale in oro del VI-VII secolo; Orecchini in oro del VI-VII secolo; Catena d’oro del VI-VII secolo; Vassoio per la comunione del XVIII secolo. © Museo Bizantino e Cristiano di Atene.

Nei tempi moderni

La caduta di Costantinopoli nel 1453 segnò la caduta dell’Impero Bizantino e l’ascesa dell’Impero Ottomano. L’arte orafa si mantiene viva e, nei secoli XVII e XVIII, vivrà una nuova crescita. ll periodo post-bizantino trae ispirazione dai motivi dell’arte antica arricchiti da simboli bizantini, come l’aquila bicípite, l’architettura bizantina e la natura.
Centri orafi furono stabiliti in molte parti della Grecia e a causa della scarsità d’ oro, gli artigiani si rivolgevano all’argento e al bronzo. Utilizzando le tecniche tradizionali della martellatura e dell’incisione, hanno realizzato gioielli che non hanno nulla da invidiare all’eleganza bizantina. La creazione dello Stato greco nel XIX secolo portò all’assimilazione dei modelli europei. Allo stesso tempo, l’istituzione di un sistema educativo nazionale, ha portato alla rivalutazione non solo della civiltà dell’antica Grecia, ma anche di quella più recente, con l’obiettivo di creare consapevolezza storica e culturale. A partire dal 1950 l’argenteria greca, grazie a talentuosi artigiani e attivi imprenditori, riuscì ad affermare una presenza particolarmente dinamica nel mondo della gioielleria. Le loro fonti di ispirazione provengono dal passato storico, dall’ambiente naturale e culturale mentre la loro maestria si esprime attraverso l’uso di tecniche antiche e moderne.

Gioielli 4 casa ZolotasDa sinistra a destra: creazioni della casa Zolotas; Jackie Onassis indossa gli orecchini “Apollo” del gioielliere Ilias Lalouanis, creati nel 1969, anno dello sbarco sulla luna dell’Apollo 11. © Zolotas

In un’intervista alla televisione pubblica greca, la gioielliera Ileana Makri ha sottolineato il grande contributo delle manifatture di grande talento, come Lalaounis e Zolotas che, negli anni ’60 e ’70, hanno reso famoso il gioiello greco in tutto il mondo, facendo riferimento direttamente al Patrimonio culturale greco. Oggi c’è una nuova generazione di gioiellieri (come Nikos Koulis,Lito,Yannis Sergakis) le cui creazioni assumono una forma più contemporanea e si rivolgono a donne con uno stile di vita e abitudini di abbigliamento differenti. Questi designer mantengono la Grecia sotto i riflettori in modo tale che si potrebbe dire che la Grecia non è solo una fonte di ispirazione, ma anche un vero e proprio terreno fertile per i gioiellieri contemporanei.

*Testo originale in francese su Grèce Hebdo

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