Dal titolo ”Democrazia fine corsa: la Grecia, l’Europa e noi”, la redazione di TYSM ospita l’intervista del folosofo francese Etienne Balibar rilasciata ad Atene il 4-5-2015 e pubblicata originariamente alla rivista digitale ellenica in lingua francese Grèce Hebdo. La traduzione in italiano è di Alessandro Simoncini. Grèce Hebdo chiede tra l’altro Etienne Balibar ‘’A metà del 2012 lei ha dichiarato: “siamo tutti gr
eci, siamo tutti europei”, e ha affer
mato che la distruzione della Grecia susciterebbe quella dell’Europa nel suo insieme. 
A che punto siamo oggi?’’ E il filosofo risponde: ‘’Innanzitutto, non sono il solo a dire questo. Si tratta di una formula utilizzata da un gran numero di intellettuali interni alla sinistra, nella quale vi sono divergenze di giudizio molto profonde sulla questione dell’Europa. Verosimilmente, nella situazione attuale queste divergenze si sono aggravate. La questione non si limita al fatto che occorra un’Europa unita, ma ci impone di sapere qual è il rapporto tra la sopravvivenza dell’Europa e la salvezza del popolo greco. Dal canto mio, mantengo una posizione per la quale questa sopravvivenza e questa salvezza non vadano affatto da sé. Penso che l’avvenire della Grecia sia nell’Europa, non un’Europa qualsiasi ma un’Europa che bisogna costruire. O, per dirla in modo più negativo, penso che l’espulsione, l’uscita della Grecia dall’Europa avrebbe delle conseguenze molto gravi per la Grecia stessa. Mi sembra di intendere che questo sia il punto di vista della maggioranza del popolo greco, ma non è necessariamente il punto di vista di tutti i greci. In questo momento la situazione è talmente difficile, e il rapporto con l’Europa è talmente conflittuale, che possiamo capire bene come vi siano persone che pensano il contrario – cioè che le cose andrebbero meglio se la Grecia non fosse più in Europa, anche senza pensare di cercare sostegno a Mosca: il che non rappresenta una condizione indispensabile”.