Il porto di Oropós
In quanto porto di particolare importanza per la sua comunicazione con Evia-Euboea, la cittá di Oropós fu causa di controversia tra Beoti e Ateniesi. Secondo i dati, l’abitazione della regione di Oropos si calcola dall’era medio elladica nella zona di Nea Palatia. Dalla più ampia area di Oropós provengono reperti ceramici del periodo medio elladico, miceneo, protogeometrico, geometrico e arcaico. Fino alla fine dell’era arcaica la città doveva essere sotto l’influenza, se non l’occupazione, di Eretria. Intorno al 506 a.C. dopo la vittoriosa campagna degli Ateniesi contro i Beoti, Oropós passò sotto l’occupazione di Atene.
L’Amfiário di Oropós si trova in una piccola valle a sud-ovest di Mavrodilesi, attraversata da un fiume secco che gli antichi chiamavano Harádra. L’Amfiareio fu fondato alla fine del V sec. a.C quando Oropós era nelle mani degli Ateniesi ed era il più grande santuario dell’antica Grecia in onore di Amfiáraos.
Sulla sponda destra del fiume si estende il quartiere residenziale: case, uffici, negozi,alberghi, il mercato e la clessidra, che era un orologio idraulico. Sulla sponda sinistra sono gli edifici ufficiali, la galleria, il teatro, il tempio, l’altare. Esistevano pure le terme, mentre la grande galleria, costruzione del 4° sec. aC, ha una lunghezza di 110m serviva come alloggio dei visitatori del santuario e degli ammalati. Alle estremità, est e ovest, ce n’erano due camere dotate di scrivanie e panche. In queste stanze coloro che chiesero un oracolo ad Anfiáraos, accettarono il consiglio di Dio o addirittura la guarigione essendo in uno stato di sonno.
Amfiáraos apparteneva a una delle famiglie più potenti di Argos che praticava la divinazione; conobbe grandi onori ai suoi tempi mentre gli dei Zeus e Apollo lo avevano dotato di forti capacità profetiche. Visse una generazione prima dello scoppio della guerra di Troia e sua famiglia partecipava alla Caccia del Cinghiale di Caledonia. Secondo le leggende romane, il fondatore della città di Tivoli vicino a Roma fu figlio di Amfiáraos
La sua fama viene diffusa in tutta la Grecia: vi si costruiscono edifici e si erigono statue, mentre il santuario sembra di aver funzionato sulla base di un regolamento fisso. Secondo un elenco di nomi di vincitori dell’epoca, ogni anno venivano organizzate gare, le ‘’Amfiaria piccole’’ e ogni cinque anni le ‘’Amfiaria grandi’’. Le ‘’Amfiaria grandi’’ comprendeva gare musicali, sportive ed ippiche a cui partecipavano atleti studiosi e attori provenienti da tutta la Grecia, dall’Italia e dall’Asia Minore.
Nel 287 a.C. Oropós diventa parte del Comune dei Beoti e l’Amfiárion fiorisce fino al 146 a.C. Folle di persone provenienti da tutto il mondo greco, dalle isole e dall’Asia Minore ora giungono al suo santuario. Durante l’occupazione romana (dal 146 a.C.) Oropós è “autonoma”, mentre il santuario fiorì nel I secolo a.C. grazie al sostegno del generale romano Silla. All’inizio del I secolo d.C. negli anni di Augusto, Oropós passa definitivamente sotto il possesso di Atene. Iscrizioni votive dei primi anni cristiani rinvenute ad Amfiário ci informano che gli Ateniesi offrono voti all’onorato dio del santuario. Il culto di Anfiáraos svanì con il predominio del cristianesimo.
Nel 1884 iniziò lo scavo sistematico del santuario ad opera della Società Archeologica con Vasilios Leonardos. Lo scavo è durato con interruzioni fino al 1929 e ha portato alla luce resti di monumenti a Mavrodilesi e molte iscrizioni preziose per le informazioni contenute.
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PK