Il Centro Culturale della Fondazione Stavros Niarchos in collaborazione con la Fondazione Takis – Centro di ricerca per l’arte e le scienze, ospita una grande mostra di sculture iconiche di Takis, dell’artista visivo di spicco fino al 7 novembre 2021.

La mostra intitolata ”Takis, Cosmos in movimento” presenta opere rappresentative di Takis negli spazi pubblici del Centro Culturale della Fondazione Stavros Niarchos.

 

Panayiotis Vassilakis /Takis (Atene, 29 ottobre 1925 -Atene, 9 agosto 2019) è una delle figure più importanti della scena artistica greca e internazionale. Pioniere dell’arte cinetica, Takis ha mostrato il suo talento artistico dopo la fine della seconda guerra mondiale.

Durante una lunga carriera ad Atene, Parigi, Londra e New York, Takis ha creato alcune delle opere d’arte più potenti e innovative del 20° secolo. Artista autodidatta per convinzione, riesce a creare un legame indissolubile tra arte e scienza combinando nella sua scultura elementi della natura e della fisica.

SNFCC Panos Kokkinias

Nato nel 1925 ad Atene, la sua infanzia e adolescenza furono segnate dalle guerre successive. La prosperità finanziaria della sua famiglia era già stata colpita dal periodo del disastro in Asia Minore.

Nel 1942, con il consolidamento dell’occupazione dell’Asse in Grecia, Takis si unì al movimento di Resistenza della Lega nazionale democratica greca (ΕΔΕΣ). Un anno dopo, un gruppo di resistenza rivale, l’ Esercito popolare greco di liberazione (ΕΛΑΣ) arruolò Takis per spiare EΔΕΣ. Nel 1945 aveva pubblicamente cambiato schieramento e diventò un leader dell’ ala giovanile di ΕΛΑΣ, il che, quando la Grecia cadde nella guerra civile, gli valse una pena detentiva di sei mesi. [Fonte: Guardian. 16/08/2019]

Le prime sculture di Takis erano busti in gesso e sculture in ferro battuto ispirate all’antica cultura greca e ad artisti come Picasso e Giacometti in mostra all’American Cultural Center di Atene nel 1951.

Takis collage sculpteur avec oeuvres bw

Alla fine del 1953 parte per Parigi e per lo studio di Constantin Brâncuși. Poco dopo, iniziò a frequentare il Beat Hotel in 9 Rue Gît-le-Cœur nel Quartiere latino di Parigi e fece amicizia con William S. Burroughs e Allen Ginsberg. Nel 1961, Alexander Iolas,  collezionista d’arte e gallerista greco, gli organizzò una mostra personale a New York. [Fonte: Fondazione Takis]

Negli anni che hanno seguito, Takis ha diviso la sua vita tra Parigi e Londra, due città – fonti di ispirazione per le sue prime opere cinetiche. Impressionato dai radar, dalle antenne e dalle costruzioni tecnologiche che adornano la stazione di Calais, in Francia, ha creato i suoi primi ‘’Segnali’’, inizialmente rigidi e in seguito dotati di segnali luminosi sulla parte superiore, mentre cambiavano gradualmente forma.

Nel 1968 si trasferisce a Massachusetts dopo aver ricevuto una borsa di studio come ricercatore all’ Istituto di tecnologia del Massachusetts  e più precisamente al Centro di studi visivi avanzati. Ha creato lì una serie di sculture elettromagnetiche. Studia l’energia idrodinamica e dà forma alla sua ispirazione intitolata “Oscillazione del mare”, mentre crea una serie di Sculture Idromagnetiche.

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Nel 1974, tornato a Parigi, inizia a creare le sue sculture erotiche e nel 1986, tornato in Grecia, fonda il Centro di ricerca per l’arte e le scienze a Gerovouno, in Attica, la cui inaugurazione ufficiale è avvenuta nel 1993.

Artista visivo contemporaneo d’avanguardia, il suo lavoro è fedele ad una tradizione scultorea, che va dalla scultura greca arcaica e da Giacometti agli oggetti tecnologici scartati. Affascinato dalla “magia scientifica”, all’origine delle invenzioni (presenterà anche brevetti industriali), Takis è anche un filosofo della scienza.

Oggi le sue opere adornano le collezioni permanenti di alcuni dei musei d’arte più visitati, come il Centro George Pompidou per l’Arte Contemporanea di Parigi, il MOMA e il Guggenheim Museum di New York, la Collezione De Menil di Houston, la Tate Modern a Londra e la Collezione Peggy Guggenheim a Venezia.

Le Bassin a La Defense 1988 Takis WikiCommons

 

Fonte : GrèceHebdo

 

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