Una delle più grandi tombe micenee scavate nelle rocce è stata scoperta l’ estate scorsa a Orcomeno, nella regione di Boetia, nella Grecia centrale.
La tomba di Prosilio 2, come è stata designata, risale alla metà del XIV secolo aC.
Si tratta della nonna più grande delle circa 4.000 tombe micenee scavate in Grecia negli ultimi 150 anni, secondo il ministero greco della cultura, la scuola britannica di Atene e l’Università di Cambridge, che hanno partecipato agli scavi archeologici.
La tomba apparteneva ad un uomo di circa 40-50 anni di alta classe sociale in Micene: secondo gli archeologi, la tomba è correlata al centro di potenza del palazzo reale miceneo di Orcomenos, che si trova ai 3,5 km della tomba di Prosilio.
La ragione per la quale la tomba è stata mantenuta in buone condizioni è il crollo del tetto durante l’antichità.
La tomba aveva la forma di una grotta, ed il cadavere si era spostato pochi metri a causa della caduta del tetto.
L’ uomo sepolto in questa tomba è stato accompagnato da vasi, parti di briglie, accessori per il suo arco, perni, un anello e vari altri gioielli.
La prima volta che gli archeologi hanno trovato gioielli in una tomba maschile era nel 2015, alla tomba “del Guerriero “a Pylos.
Questa scoperta sfida quello che si credeva fino a quel momento, cioè che i gioielli accompagnavano solo le donne nella loro ultima dimora.
In più, la tomba di Prosilio, è unica anche su altri aspetti poiché’ era solo di una persona. In generale, le tombe micenee dovevano seppellire più persone- dopo alcuni anni del seppellimento del primo “residente” della tomba, ci si seppellivano altre, perciò, gli oggetti trovati nelle tombe appartenevano a varie persone.
Comunque, in questo caso sembra che un’ unica persona è stato sepolta a Prosilio e gli oggetti che sono stati trovati sono associati solo ad essa.
Nella tomba di Prosilion gli archeologi hanno trovato un passaggio sotterraneo di 20 metri di lunghezza che conduce ad una facciata monumentale di 5,4 metri di profondità e, accedendo attraverso lo “stomion” (cioè l’ingresso) ad una camera funeraria di 42 m².
Lo scavo attuale è stato guidato dalla dottoressa Alexandra Harami, Capo dell’Eforato delle Antichità di Boeotia e del Dottore Yannis Galanakis, Professore Assistente presso l’Università di Cambridge .
M.A.
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