L’impressionante edificio rivelato negli ultimi anni a Zominthos era l’abitazione di lusso di importanti personalità appartenenti alla dinastia di Cnosso. Era anche luogo di culto e attività religiose, innanzitutto durante i periodi nei quali il Santuario di Idaion Andron non era accessibile a causa delle avverse condizioni meteorologiche. Lo testimoniano gli scavi condotti sotto la direzione di Dr. Efi Sapouna-Sakellaraki.
Zominthos (in greco Ζώμινθος) è un piccolo altopiano, a circa 1.200 metri sul livello di mare, alle pendici del Monte Ida (Psiloritis), il monte più alto di Creta. A 7,5 chilometri dal villaggio di Anogia, il sito di Zominthos si trova sulla strada che porta da Cnosso a Idaion Andron, la grotta dove secondo la mitologia nacque Zeus. Oggi Zominthos è conosciuta sopratutto per la scoperta del grande complesso palaziale risalente all’epoca minoica. La scoperta fortuita -avvenuta casualmente nel 1982 grazie all’incontro di Yannis Sakellarakis, noto archeologo greco, con un pastore cretese di Anogia- ha portato ad anni di scavi, che sono ancora in corso.
Gli scavi recenti hanno dimostrato che l’edificio principale di Zominthos, in ottimo stato di conservazione, con ben 150 stanze e con resti murari alti fino a 3 metri, è stato progettato da un architetto geniale che –benché lontano dai palazzi e dalle ville delle pianure cretesi– ha saputo adattare il piano architetturale alle esigenze del paesaggio montano –nonostante esso sia stato modificato più volte nel corso degli anni.
In base ai ritrovamenti finora avvenuti, il palazzo di Zominthos è stato costruito nel periodo protopalaziale, intorno al 1900 a.C., ovvero il periodo di edificazione dei primi palazzi minoici, fra i quali anche il famoso Palazzo di Cnosso. A quell’epoca, l’edificio si estendeva su un’area più vasta di quella che occupava durante la fase della sua massima prosperità, intorno al 1750 a.C., conosciuta fino ad oggi.
Oltre agli spazi maestosi che furono scoperti nelle precedenti stagioni di scavo, quest’estate sono inoltre stati riportati alla luce corridoi, scale e nuove sale ipostile (con pilastri), così come “polythyra”, ovvero sequenze di porte, e lucernari. Secondo gli esperti, si trattava di un palazzo articolato su due o tre piani, le cui pareti conservano ancora importanti tracce della decorazione ad affresco.
Sono stati tornati alla luce anche i resti di numerosi magazzini e laboratori. Unica nella Creta minoica è la scoperta di una grande officina per la fabbricazione di ceramica. Ugualmente importante è la scoperta di botteghe per la lavorazione del cristallo di rocca, materiale abbondante nella zona, e del forno metallurgico rinvenuto nel corso degli scavi di quest’estate.
Un museo virtuale è inoltre già stato allestito nella zona, con l’obiettivo di valorizzare il sito archeologico e di presentare al pubblico la storia degli scavi ed i reperti ritrovati a Zominthos e a Ideon Andron. L’innovativo museo, situato nel villaggio di Anogia, è stato realizzato da Efi Sapouna-Sakellaraki, con il supporto del Comune di Anogia.
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